Cos'è l'ADHD?

È un disturbo del neurosviluppo che si manifesta sin dalla prima infanzia e, se non curato, prosegue nell'età adulta. È un disturbo di origine genetica.

L'infanzia

Vedere bambini con l’argento vivo addosso, che saltano, corrono e si dimenano continuamente oppure bambini persi nelle loro fantasticherie, è esperienza comune.

Ma attenzione, potrebbe non trattarsi di semplice vivacità o distrazione infantile bensì del disturbo organico dal nome ADHD (Attention Deficit and Hyperactivity Disorder) il "Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività” che colpisce circa il 4 % dei bambini in età scolare, come risulta dai dati di ricerca internazionali.

Campanelli d'allarme

  • Non presta attenzione ai particolari

  • Non mantiene a lungo l’attenzione sui compiti e sui giochi

  • Non segue le istruzioni

  • Ha difficoltà ad organizzarsi in attività impegnative

  • Evita attività che richiedono sforzo mentale protratto

  • Perde oggetti personali e/o non ne ha cura

  • Ha difficoltà ad attendere il proprio turno

  • Interrompe chi parla e/o è invadente

La forma più insidiosa del disturbo è quella con disattenzione senza iperattività che spesso arriva all’osservazione più tardi.

Nell’80% dei casi l’ADHD si presenta insieme ad altri disturbi: Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), Tic nervosi, Disturbo della Coordinazione Motoria, Disturbi del sonno, Ansia,

Depressione e Disturbi dello Spettro Autistico.

Il profitto scolastico di questi bambini è spesso scarso. Risulta conflittuale il rapporto con insegnanti e compagni che può condurre ad emarginazione.

Le conseguenze sono bassa autostima e una cattiva autoimmagine. I genitori, spesso additati come cattivi educatori, non hanno colpa per i comportamenti dei bambini con ADHD: la patologia è ancora poco conosciuta, difficilmente diagnosticata, spesso banalizzata, quindi non adeguatamente curata.

La terapia

Per l’ADHD, l’Istituto Superiore della Sanità indica la terapia multimodale:

  • Child Training (intervento psicoeducativo cognitivo comportamentale) per il bambino

  • Parent Training per i genitori

  • Teacher Training per gli insegnanti

  • Terapia farmacologica nei casi più severi

L'adolescenza

Se non diagnosticata e trattata, la sintomatologia permane e può peggiorare.

Nella paggior parte dei casi, si attenua solo l'iperattività motoria, che diventa irrequietezza interiore e mentale.

A quest’età i sintomi si combinano con le difficoltà insite nell’età adolescenziale; ne conseguono comportamenti a rischio come:

  • Uso di alcool e sostanze

  • Amicizie pericolose

  • Condotte antisociali

  • Demotivazione allo studio e abbandono scolastico

  • L’autostima peggiora ulteriormente

  • Sviluppo di ansia, depressione, dipendenze (anche da Internet)

Come per i bambini, la diagnosi è di competenza della Neuropsichiatria Infantile e la terapia indicata è sempre quella multimodale. E’ di grande complessità la transizione ai servizi dell’età adulta.

L'età adulta

I sintomi permangono ma si evidenzia l’incapacità di pianificare ed organizzare la complessità della vita quotidiana.

  • Relazioni sentimentali e lavorative disastrose

  • Maggiore frequenza di separazioni o divorzi

  • Frequente cambio di lavoro o disoccupazione

  • Basso livello socio economico

L’ADHD in età adulta può associarsi ad ansia, depressione, bipolarismo, disturbo borderline, disturbo ossessivo compulsivo, dipendenze di ogni genere, disordini alimentari. In molti casi sviluppano comportamenti illegali e delinquenziali che portano al carcere.

La diagnosi compete ai professionisti della salute mentale dell’adulto (psichiatri e psicologi) esperti nel disturbo ADHD. La terapia è farmacologica e psicoeducativa con tecniche cognitive comportamentali.